Semiografia Musicale : è l’insieme dei segni e dei simboli utilizzati per tradurre la musica in partitura fissando così li suono sulla carta.
Essa è il frutto di secoli di studi ed evoluzione musicale, pertanto è un metodo complesso ed articola che racchiude in se tutti i modi necessari per scrivere qualsiasi suono o voce sia frutto di una tecnica musicale.
Le voci che danno vita alla Semiografia Musicale sono :
Pentagramma : : il pentagramma (dal greco pente = cinque – gramma = linea) è il rigo sul quale viene scritta la musica ed è composto da cinque linee e quattro spazzi numerati a partire dal basso.
Esso serve ad agevolare la lettura delle differenti altezze delle note posizionate sulle righe (taglio in testa alle note) o negli spazzi (taglio in coda alle note) e viene letto da sinistra verso destra.
Tagli addizionali : Essi sono piccoli frammenti di linea che vengono posizionati sopra e sotto il pentagramma coprendo la funzione di linea momentanea.
Il loro utilizzo si rende necessario per tutte quelle note che superano l’estenzione di suoni contenibile all’interno del pentagramma.
Trasposizione di Ottava : Viene utilizzata quando le note sono così acute o cosi gravi da rendere di difficile interpretazione i tagli addizionali (a causa delle eccessive frazioni di linea presenti sotto la nota).
Questo metodo si avvale dell’utilizzo di una linea tratteggiata posta sopra o sotto il pentagramma con in testa la dicitura :
8va _ _ _ _ _ = Ottava alta 8vb _ _ _ _ _ = Ottava bassa
Quando viene posizionata sopra il pentagramma indica che la sua esecuzione e da effettuarsi di una ottava più alta rispetto a come risulta scritta.
Quando viene posizionata sotto il pentagramma indica che la sua esecuzione e da effettuarsi di una ottava più bassa rispetto a come risulta scritta
E’ possibile trovare casi particolari in cui il brano e da eseguirsi di due ottave al di sopra o al di sotto di come risulta scritto, in questi casi la dicitura utilizzata sarà :
15ma _ _ _ _ _ = Quindicesima alta 15mb _ _ _ _ _ = Quindicesima bassa.
Quando viene posizionata sopra il pentagramma indica che la sua esecuzione e da effettuarsi di due ottave più alta rispetto a come risulta scritta.
Quando viene posizionata sotto il pentagramma indica che la sua esecuzione e da effettuarsi di due ottave più bassa rispetto a come risulta scritta.
Endecagramma : L’endecagramma (dal greco endeca = undici – gramma = linea) è un sistema formato da due pentagrammi affiancati, ma aventi chiavi diverse (chiave di violino il primo, e chiave di basso il secondo).
Viene utilizzato per quegli strumenti la cui estensione musicale comprende l’intera gamma dei suoni e pertanto non contenibile in una sola chiave (si pensi al pianoforte), inoltre viene utilizzato nel solfeggio parlato e cantato.
Come è possibile vedere nello schema poco sopra è presente una terza figura fra la chiave di violino (pentagramma in alto) e quella di basso (pentagramma in basso) chiamata Chiave di Do, essa segnala la posizione del Do di centro (equivalente al Do3) da cui nasce la undicesima linea (sotto forma di taglio addizionale) che giustifica l’appellativo Endecagramma.
Chiavi Musicali : Le chiavi musicali sono il riferimento assoluto grazie al quale siamo in grado di stabilire l’altezza dei suoni e le posizioni delle note sul rigo.
Esistono sette chiavi differenti (1 di Sol, 4 di Do , 2 di Fa) e sono :
Chiave Violino (o di Sol) : Primo taglio addizionale sotto il rigo corrispondente a Do3
Chiave di Soprano (o di Do) : prima riga in taglio corrisponde al Do3
Chiave di Mezzosoprano (o di Do) : Seconda riga in taglio corrisponde al Do3
Chiave di Contralto (o di Do) : Terza riga in taglio corrisponde al Do3
Chiave di Tenore (o di Do) : Quarta riga in taglio corrisponde al Do3
Chiave di Baritono (o di Fa) : Quinta riga in taglio corrispondente a Do3
Chiave di Basso (o di Fa) : Primo taglio addizionale sopra il rigo corrispondente a Do3
Esse costituiscono il Setticlavio, ovvero il modo completo di leggere la musica.
Scala generale dei suoni : è la stesura di tutta l’estensione musicale scritta sull’endecagramma.
Questo schema ha la funzione di aiutare a capire meglio il metodo di scrittura di ogni singolo suono agevolando l’alievo nel solfeggio.
Note : Per nota si intende il segno grafico che rappresenta l’altezza e la durata del suono.
Nell’altezza dei suoni le note prendono i seguenti nomi in ordiche crescente :
Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si
Dopo il Si segue nuovamente il Do, ma di frequenza doppia, o come si dice in gergo tecnico di un ottava più aciuto.
Infatti il concetto di ottava nasce da questo rapporto fra note dove :
Per ottava si intende la distanza fra due suoni uguali per timbro ma con frequenza (Hz = Hertz) doppia o dimezza l’una rispetto all’altra.
Ora faremo un esempio pratico sulla sequenza del suono “La” per chiarire meglio :
La-1 (27,5 Hz); La0 (55 Hz); La1 (110 Hz); La2 (220 Hz); La3 (440 Hz); La4 (880 Hz); La5 (1760 Hz); La6 (3520 Hz).
Come si può notare dall’esempio ogni volta che saliamo da un La ad uno di un ottava successiva i suoni Hertz raddoppiano, e se scendiamo essi si dimezzano.
Esistono molteplici modi di definire le altezze, infatti nel sistema di scrittura anglosassone e tedesco si usano le lettere al posto delle note:
Notazione Anglosassone
Notazione Tedesca
La durata dei suoni si puo facilmente distinguere grazie alle differenti parti che compongono le note :
Testa della nota : parte comune a tuttele note, essa puo essere piena o vuota.
Gambo : Elemento è presente in tutte le note dalla Minima in poi.
Codetta o Uncino : Elemento è presente in tutte le note dalla croma in poi, per ogni uncino che si aggiunge il valore della nota si dimezza.
Per chiarire meglio la situazione ecco una tabella con i valori e nomi delle note e le loro rispettive pause (le pause sono i simboli che ci danno la durata del silenzio nella musica svolgendo la medesima funzione delle note per il suono, ma senza altezza):
Come si può notare nella tabella, ad ogni passaggio il valore delle note si dimezza:
Questo rende ben visibile che una semibreve può essere formata da due minime, quattro semiminime, otto crome, sedici semicrome, trentadue biscrome o sessantaquattro semibiscrome.
Tale principio può essere applicata a tutte le note meno la semibiscroma perché non esiste una nota di frazione più piccola.
Esistono anche delle note che raramente si trovano all’interno della scrittura musicale, questo a causa della loro elevata frazione o dell’eccessiva durata:
Battuta o misura musicale: La battuta (o misura) è quel frammento di pentagramma che viene racchiuso fra due linee chiamate stanghette verticali.
Stanghette : Esse hanno la funzione di agevolare la lettura dello spartito raggruppando le note in frazioni di uguale durata temporale, ma anche se le stanghette verticali indicano l’inizio e la fine di una battuta non ne determinano la durata, per quello si fa sempre riferimento al tempo.
Esistono più tipi di stanghe ed ogni una di loro svolge un ruolo specifico :
Le stanghette verticali determinano l’inizio e la fine di una battuta, la stanghetta di chiusura di una battuta coincide sempre con la stanghetta di apertura della battuta successiva (tranne che nel caso della battuta finale).
La stanghetta doppia segnala una variazione importante all’interno del brano, le variazioni più frequenti sono il tempo e l’agogica.
La stanghetta di chiusura indica la conclusione del brano.
Segni di Prolungamento : I segni di prolungamento sono tre: la legatura di valore, il punto di valore e la corona.
Essi ci consentono di aumentare il valore della nota oltre la sua normale durata permettendo la creazione di suoni che normalmente non sarebbe possibile definire con un convenzionale segno grafico.
La legatura di valore è una linea curva che unisce la durata due o più note uguali per nome e per altezza, questo fa si che il suono abbia una durata pari al totale delle note legate senza che fra loro vi sia uno stacco.
Per esempio se leghiamo una minima ad una semiminima la loro durata sarà pari a :
Come si può notare non esiste una nota predefinita con un valore di durata simile.
Questo ci consente di creare note di qualsiasi durata prolungandone il suono oltre i confini della battuta senza appesantire eccessivamente la lettura del brano.
Esiste anche un altro tipo di legatura chiamata “legatura di frase”
Essa Viene rappresentata come una linea curva che posta sopra o sotto un gruppo di tre o più note :
La sua funzione è quella di indicare all’esecutore che le note vanno suonate l’una di seguito all’altra senza che si senta alcuno stacco fra loro.
Il punto di valore viene posto alla destra della nota e la sua funzione è prolungarne la durata di metà del suo valore.
È possibile incontrare anche punti doppi o tripli, questi punti aggiungono al suono un valore pari alla metà del punto che li precede.
Esistono dei casi in cui il punto viene sostituito per forza di fatti con la legatura di valore:
Caso 1: il suono ha una durata doppia o più rispetto alla nota originale, pertanto il punto che è una figura che lavora per aggiunta di frazioni non potrà mai coprire tale durata.
Caso 2: Il valore puntato sfora la battuta e solo la legatura di valore può rendere continuo un suono spezzato su due o più battute.
La corona (detta anche punto coronato : viene posta sopra o sotto una nota e serve ad indicarne la “sospensione temporale”.
Questo segno viene utilizzato per tutte quelle note che non possiedono un esatta durata musicale, la sua interpretazione è letteralmente : durata a piacere dell’esecutore.
Nonostante la libertà di questa licenza musicale si è soliti mettere questo segno sopra la nota di durata più vicina al valore che si desidera ottenere in modo da fornire un valido riferimento all’esecutore.
FEB
Circa l'autore:
Studente del Conservatorio Vivaldi di Alessandria, allievo del Prof. Data Massimo per il corso di Fagotto, del Prof. Piacentini Riccardo per il corso di Composizione e del Prof. Vercillo Giorgio per il corso di Pianoforte. Ho dato vita a questo sito nella speranza di trasmettere a tutti quanti la mia passione: la musica!