Gli abbellimenti sono “note ornamentali” che vengono aggiunte per arricchire la struttura armonica fondamentale del brano.
L’esecuzione degli abbellimenti è univoca, ma la loro interpretazione cambia in base al periodo storico dello scritto (barocco, classico, romantico,…):
Appoggiatura
Viene rappresentata con una nota di piccole dimensioni unita alla nota reale con una legatura di frase.
L’appoggiatura può essere superiore o inferiore rispetto alla nota reale e le sottrae un valore pari alla figura che la rappresenta (una semiminima sottrae 1/4, una croma sottrae 1/8 e così via).
Se l’appoggiatura viene posta sulla nota ad apertura di una nuova battuta, questa cadrà sul battere della medesima. trovando la sua risoluzione sul tempo debole, dove verrà eseguita la nota reale:
Quando ci troviamo in presenza di una nota puntata, l’appoggiatura le sottrae i due terzi del suo valore totale; detta in altri termini, la nota reale prenderà il valore del punto di valore (come possiamo vedere nell’esempio sottostante):
Acciaccatura
Può essere definita come “un’appoggiatura velocissima”, infatti questo abbellimento viene rappresentato come una piccola nota barrata, unita alla nota reale con una legatura di frase.
L’acciaccatura può essere :
- Singola : rappresentata da una sola piccola nota barrata che precede la nota reale ed unita ad essa con una legatura di frase.
- Doppia o tripla : rappresentata da un gruppo di due o tre piccole note che precedono la nota reale ed unite alla nota reale con una legatura di frase.
Quando l’acciaccatura è doppia o tripla le note dell’abbellimento non vengono barrate.
L’acciaccatura si trova sempre ad un intervallo di seconda dalla nota reale; tale distanza può essere più ampia in un solo caso: quando l’acciaccatura precede un accordo.
Il modo in cui adoperare questo abbellimento varia moltissimo in base al periodo storico: nel seicento l’acciaccatura veniva usata prevalentemente sul tempo forte della battuta (detto battere), mentre nell’ottocento (periodo romantico) la si trova prevalentemente sul tempo debole (detto levare) della battuta che precede la nota reale.
Mordente
Viene rappresentato con una linea a pieghe nette posta sopra alla nota abbellita e ne altera l’esecuzione nei seguenti modi :
- Mordente superiore : indica il rapido scambio tra la nota abbellita e la nota sovrastante.
- Mordente inferiore : indica il rapido scambio tra la nota abbellita e la nota sottostante.
- Mordente semplice : indica che lo scambio e da effettuarsi una sola volta.
- Mordente doppio : indica che lo scambio e da effettuarsi due volte.
Può succedere che il mordente presenti delle alterazioni (diesis, bemolle , bequadro, etc…), in tal caso bisogna segnalarlo nei seguenti modi :
Fioritura
Per essere ben distinguibile, la fioritura viene rappresentata con delle note più piccole, questo abbellimento è da eseguirsi velocemente ed in modo molto libero; infatti questo abbellimento non possiede rigide convenzioni e la sua esecuzione rasenta l’improvvisazione.
Questo abbellimento si può incontrare in quattro occasioni :
- Come variazione di una melodia precedente (con il fine di dare varietà all’esecuzione).
- Come una nuova melodia autonoma.
- Come inframezzo per congiungere due note distanti tra loro.
- Per congiungere due melodie.
In ogni caso il fine è quello di arricchire l’esecuzione e permettere all’esecutore di far sfoggio delle proprie capacità virtuosistiche.
Questo abbellimento ha caratterizzato il pianismo del periodo romantico, molteplici sono gli esempi offerti dalle opere del pianista, compositore e concertista Fryderyk Franciszek Chopin.
Gruppetto
Questo abbellimento viene generato dallo scambio fra la nota reale e le note superiore ed inferiore ad essa.
Esistono diversi gruppetti :
Gruppetto Diretto : parte sempre dalla nota superiore.
Gruppetto Rovesciato : parte sempre dalla nota inferiore.
Questi due schemi sono fissi:
- il gruppetto diretto partirà sempre dalla nota superiore
- il gruppetto rovesciato partirà sempre dalla nota inferiore
Per distinguerne l’esecuzione bisogna prestare attenzione a com’è posizionato il segno “S” che identifica l’abbellimento del gruppetto:
Il gruppetto può anche essere posto fra due note, in questo caso l’abbellimento si trova sulla parte finale della prima nota.
Quando abbiamo un gruppetto fra due note uguali (unisono), l’ultima nota del gruppetto non viene eseguita.
Questo perché l’abbellimento terminerebbe su una nota ribattuta.
Esiste in oltre la possibilità che la nota abbellita abbia un punto di valore, in questo caso la nota finale del gruppetto prenderà il valore del punto.
Trillo
Viene rappresentato con la dicitura “Tr.” O “Trill.” Seguita da una lineetta che percorre tutta la durata della nota e può anche protrarsi per più battute.
Il trillo consiste in un rapido e continuo scambio fra la nota abbellita (detta nota reale) e la sua ausiliaria superiore.
La velocità dei suddetti scambi non è quantificabile e ogni esemplificazione con equivalenze di durata ha una validità puramente illustrativa, questo perché la velocità degli scambi può variare in base all’Agogica del testo e alla natura dello strumento adoperato.
Esistono diverse tipologie di Trilli ed esse sono :
Trillo Diretto: Esso inizia sulla nota reale e termina sulla nota abbellita.
Trillo Rovesciato : L’abbellimento inizia sulla nota ausiliaria superiore anziché sulla nota reale, questo fenomeno viene segnalato ponendo una nota scritta come una acciaccatura prima della nota reale.
Trillo Preparato : Consiste in un trillo diretto preceduto da un’acciaccatura di più note.
Trillo Preparato con Chiusura : Consiste in un trillo diretto, preceduto e seguito da un’acciaccatura di più note; l’acciaccatura che precede il trillo ha una funzione preparatoria (volendo anche per rovesciare il trillo) mentre l’acciaccatura posta dopo il trillo ha una funzione di risoluzione, in modo da concludere il trillo in perfetta coincidenza con la nota a seguire.
Trillo su nota puntata : Quando la nota abbellita possiede il punto di valore, l’ultima nota del trillo deve avere una durata pari al valore del punto.
Trillo su nota legata: Adopera lo stesso principio della nota puntata.
Trillo con alterazione :I trilli possono anche possedere delle alterazioni, Esse vengono segnalate sopra la dicitura “Tr.”dell’abbellimento.
Trillo Libero : La durata del trillo è lasciata alla libera interpretazione dell’esecutore.
Trillo di fine periodo : è un trillo posto su la parte conclusiva di una battuta e risolve sulla nota della battuta a seguire; può anche capitare che la risoluzione (o conclusione) del trillo sia obbligatoria anche se non viene segnalata.
Arpeggio
Esso viene rappresentato per mezzo di una linea ondulata posta verticalmente prima dell’accordo abbellito e Indica che le note sono da eseguirsi una dopo l’altra in rapida successione a partire dalla nota a basso; le note arpeggiate devono essere tenute per tutta la durata dell’accordo.
Tremolo
Tipico degli strumenti ad arco e consiste nella rapida e continua ripetizione della stessa nota.
Questo abbellimento viene usato anche nel pianoforte, dove si comporta come un trillo; l’unica differenza sta nel fatto che il tremolo viene usato per salti di terza o più (Do – Mi) mentre il trillo usa solo salti di seconda ascendente.
Glissando
Questo effetto viene rappresentato con una linea ondulata posta diagonalmente fra due note di altezze diverse; è tipico degli strumenti senza tasti (Archi e tromboni) e consiste nell’esecuzione di una rapidissima scala (sia essa cromatica o diatonica).
Questi strumenti non sono gli unici a poterne usufruire del glissando, infatti anche gli strumenti a tastiera (tipo il pianoforte) adoperano questo abbellimento lasciando scivolare l’unghia del dito medio sui tasti in sequenza ascendente o discendente; inoltre gli strumenti a tastiera possono anche eseguire due glissandi contemporaneamente data la naturale propensione all’utilizzo delle due voci.
Ecco a seguire alcuni esempi illustrati dei glissando, si ricorda che i valori dati all’abbellimento sono puramente indicativi, questo perché l’esatta durata non è quantificabile e varia in base all’agogica del brano e allo strumento adoperato.
Cadenza
La cadenza è una successione di note virtuose poste alla conclusione del brano; questo abbellimento viene rappresentato con delle note graficamente più piccole e unite.
La durata di questo abbellimento è a libera interpretazione dell’esecutore, infatti durante l’esecuzione della cadenza il tempo si considera sospeso.
FEB
Circa l'autore:
Studente del Conservatorio Vivaldi di Alessandria, allievo del Prof. Data Massimo per il corso di Fagotto, del Prof. Piacentini Riccardo per il corso di Composizione e del Prof. Vercillo Giorgio per il corso di Pianoforte. Ho dato vita a questo sito nella speranza di trasmettere a tutti quanti la mia passione: la musica!